La Corte dei conti ha appena espresso il suo dissenso nei confronti della delibe

La Corte dei conti ha appena espresso il suo dissenso nei confronti della delibera della Cipess che prevedeva l’avvio dei lavori per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, scatenando una serie di interrogativi. Il motivo per cui al momento non è possibile conoscere le ragioni precise di questo stop è legato al carattere riservato dell’attività svolta dalla sezione di controllo della Corte dei conti. Tale attività, equiparata a un’istruttoria giudiziaria, è infatti coperta da segreto fino al momento in cui la magistratura contabile deporrà la sua delibera, prevista entro i prossimi trenta giorni, contenente tutti gli estremi della decisione.

Nel frattempo, nei corridoi delle istituzioni è già trapelato qualche dettaglio. Si vocifera che la documentazione fornita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla base del progetto, fosse incompleta in modo significativo. Una delle lacune più evidenti riguarderebbe la valutazione di impatto ambientale, ritenuta fondamentale per l’avanzamento di un’opera di tale portata, ma apparentemente assente tra i fascicoli trasmessi al giudice contabile. Oltre a questa carenza, alcune fonti suggeriscono che in una parte del progetto il contratto affidato a Webuild violerebbe le normative europee, creando un potenziale conflitto con le regole stabilite dall’Unione.

Nonostante il blocco, l’esecutivo non sembra intenzionato a fermare definitivamente l’ambizione di collegare le due sponde dello stretto. Il governo ha già annunciato che il piano verrà riproposto, probabilmente dal Consiglio dei ministri, a cui spetterà nuovamente la valutazione da parte della sezione di controllo della Corte dei conti. Se la nuova presentazione dovesse comunque presentare punti deboli o violazioni di ordine legale, la Corte potrebbe esprimere nuove riserve, ma non necessariamente un rifiuto definitivo.

Le eventuali riserve della Corte dei conti avrebbero implicazioni significative per il governo, che si troverebbe a dover sottoscrivere un’opera priva dei requisiti formali necessari per l’autorizzazione. L’aspetto della spesa pubblica, pur restando centrale, non è stato ancora oggetto di analisi dettagliata da parte della magistratura, che finora ha concentrato la sua vigilanza sulla legittimità complessiva del progetto piuttosto che sui costi, che ammontano a circa 13,5 miliardi di euro.

La sezione di controllo è composta da magistrati specializzati, previsti dalla Costituzione, il cui compito è quello di vigilare sui progetti di grande rilevanza nazionale. Questi esperti, dotati di competenze specifiche, operano nel rispetto dei principi di trasparenza e legalità, garantendo che le iniziative pubbliche rispettino le norme vigenti e che eventuali irregolarità vengano prontamente segnalate.

In sintesi, la decisione della Corte dei conti di sospendere la delibera Cipess è intrisa di motivi ancora avvolti dal sigillo dell’investigazione, ma si profilano già alcuni elementi critici: l’assenza della valutazione di impatto ambientale e possibili violazioni delle normative europee. La vicenda resterà sotto i riflettori per le prossime settimane, quando la delibera definitiva verrà resa pubblica, aprendo la strada a un nuovo capitolo nel dibattito sul ponte sullo Stretto di Messina.


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